Come già scritto nella sezione dedicata a Sacha Distel e i Brutos, ebbi modo di lavorare con lui nel 1965 per cinque settimane nelle quali nacque
la nostra amicizia e una profonda e reciproca stima anche sul piano professionale. Ma non mi sarei mai aspettato che un giorno, a distanza di sette anni, potesse telefonarmi per offrirmi di diventare la sua spalla comica del suo grande Sacha Show, spettacolo di fama internazionale che portava in giro per il mondo, già dai primi anni '60 con grande successo. Quando mi chiamò, nel 1972, sapeva che mi ero staccato dai Brutos e che in quel periodo stavo in giro per l'Italia con la Compagnia di Garinei & Giovannini, per la seconda stagione, in Alleluja Brava Gente. Inoltre, vivendo a Roma in quel tempo, i registi e produttori continuavano ad offrirmi dei ruoli importanti nel cinema, senza contare che quando ero nella capitale potevo anche lavorare al Teatro Cabaret "Il Bagaglino" di Vicolo della Campanella con attori dai quali avevo ancora molte cose da imparare: Montesano, Lionello, Pippo Franco....senza dimenticare il doppiaggio, dove Gigi Proietti, grande compagno di viaggio per due stagioni teatrali, aveva cominciato a propormi portandomi direttamente, per un'audizione, dal grande Ferruccio Amendola. Insomma, un calendario pieno di speranze ma anche di molte realtà che da sempre, dopo l'abbandono dei miei compagni, mi ero prefissato di seguire. E invece no. Ancora una volta il richiamo del Musical fu più forte di tutte queste cose e il solo pensare di poterle ancora rivivere con un grande professionista come Sacha Distel, mi fece subito dire di si e ad accettare la sua proposta di lavoro che oltretutto sarebbe iniziata di li a poco con una tournèe in Canada dove, dopo esserci stato per 4 anni consecutivamente con i Brutos, mi ero detto che non ci avrei più messo piede per parecchio tempo...e invece...nel nostro mestiere "mai dire mai"! Ma il vero debutto ufficiale fu a Reims in una festa privata a casa di Madame Vedova Clicquot, dove ca va sans dire i fiumi di Champagne in gigantesche Mathusalem salutavano il mio nuovo ingresso nella famiglia di Sacha Distel. Era l'11/11/ 1972. Fu il primo di una lunga serie di spettacoli che mi portò ai quattro angoli del mondo dove ancora non ero stato con i Brutos: Thaiti, Nuova Caledonia, Brasile, Polonia, tours infiniti in G.B. e in Francia, insomma, ovunque. Il legame con lui diventò quasi fraterno, tanto che nei momenti liberi spesso e volentieri passavo anche le mie vacanze nei suoi tre luoghi abituali: la casa di Parigi, quella di Megève e quella di Rayol nel Canadel francese, con sua moglie Francine e i suoi due figli Laurent e Julien. Una amicizia indissolubile ed un rispetto reciproco fuori dal comune. La classe e lo charme di Sacha uniti al rigore e alla sua professionalità lo rendevano unico. Quando nel luglio del 2004, dopo una lunga battaglia durata oltre 20 anni contro una perfida malattia, Sacha ci abbandona, una parte di me se ne va per sempre con lui e con il mondo del musical. Non sarà più possibile ritrovare nello spettacolo internazionale un uomo con così tante qualità, prime delle quali la serietà e l'indiscussa professionalita' unite naturalmente al suo grande charme e bravura. Grazie Sacha per tutto ciò che mi hai insegnato. |